Bresaola: da quale animale si ricava davvero il celebre salume italiano

La bresaola è un salume crudo non affumicato ottenuto esclusivamente dalla carne bovina, in particolare dai tagli più pregiati della coscia come la punta d’anca, la sottofesa e il magatello. Questo celebre prodotto della Valtellina, in Lombardia, proviene da bovini selezionati di razze europee o sudamericane, sottoposti a un rigoroso processo di salagione e stagionatura naturale. La carne utilizzata proviene da animali tra i 18 e i 4 anni di età, e la trasformazione avviene esclusivamente nella provincia di Sondrio secondo rigide norme IGP che garantiscono autenticità e qualità.

La bresaola da quale animale si ricava

La bresaola proviene esclusivamente dal bovino, una scelta dettata dalla qualità della carne e dalle sue caratteristiche organolettiche ideali per questo tipo di lavorazione. Non si utilizza carne di altri animali, poiché il bovino offre i tagli necessari con il giusto equilibrio tra magro e grasso. Il processo di selezione del bestiame è fondamentale per garantire un prodotto superiore: la razza, l’età dell’animale, il sistema di allevamento e l’alimentazione influenzano direttamente la qualità finale della bresaola.

Le razze bovine utilizzate nella produzione

Per la produzione di bresaola della Valtellina IGP vengono selezionati i migliori bovini di razze specifiche, rigorosamente controllate dal disciplinare di produzione. Le razze europee più utilizzate includono la Charolaise, la Limousine, la Blonde d’Aquitaine e la Garonnaise, mentre tra le razze italiane prevale la Piemontese, nota per la qualità superiore della carne. Da fonti sudamericane, i produttori utilizzano prevalentemente bovini di razza Zebu, in particolare la celebre Nellore Zebu, apprezzata per l’eccezionale magrelità della carne, oltre a Guzerat e Brahman in misura minore.

L’età e le condizioni di allevamento

Gli animali utilizzati devono avere un’età compresa tra i 18 mesi e i 4 anni, un intervallo che consente lo sviluppo ottimale della muscolatura e delle caratteristiche gustative. La scelta ricade preferibilmente su bovini allevati all’aperto, nutriti con mangimi selezionati e sottoposti a rigorosi controlli qualitativi. Questa selezione stringente è una scelta consapevole di qualità: animali più giovani o alimentati diversamente produrrebbero carne con colore più scuro e consistenza meno idonea alle esigenze della bresaola.

I tagli di carne della coscia bovina

La bresaola utilizza esclusivamente i cinque tagli muscolari più pregiati della coscia del bovino, con particolare predilezione per la punta d’anca, ritenuta il taglio più nobile. Questi muscoli vengono selezionati con estrema cura perché offrono il giusto equilibrio tra magrelità e tenerezza, caratteristiche essenziali per la riuscita del prodotto finito. La scelta dei tagli influisce direttamente sulla consistenza, sulla tenerezza e sul sapore finale della bresaola.

La punta d’anca e gli altri muscoli principali

La punta d’anca rappresenta il taglio più pregiato, seguito dalla sottofesa, dal magatello (o sottorancio) e dai muscoli dell’interno coscia. Questi tagli muscolari presentano fibre lunghe e compatte che conferiscono elasticità e consistenza al prodotto dopo la stagionatura. La rimozione accurata del grasso esterno e delle parti tendinee è un’operazione cruciale che richiede esperienza e maestria artigianale, poiché determina l’aspetto finale e la qualità della bresaola.

L’esclusione deliberata di altri tagli

Secondo il disciplinare IGP, non è consentito l’utilizzo di carne di animali femmine, poiché presenta naturalmente un colore più scuro e una consistenza meno idonea. Questa restrizione riflette l’impegno verso l’eccellenza qualitativa e la preservazione dei criteri tradizionali di produzione. La selezione ristretta dei tagli esclude anche le parti periferiche della coscia, garantendo che solo i muscoli centrali, più pregiati, entrino nel processo di trasformazione.

Il processo di trasformazione della carne bovina

Una volta selezionati gli animali e i tagli idonei, la carne subisce una trasformazione metodica attraverso salagione, asciugatura e stagionatura naturale. Il processo non prevede affumicatura e avviene interamente nella provincia di Sondrio, sfruttando le condizioni climatiche uniche della valle. Questo procedimento antico, le cui prime attestazioni risalgono al quindicesimo secolo, trasforma la carne fresca in un prodotto stagionato con sapore deciso e colore rosso intenso.

La salagione e il controllo dell’umidità

La salagione della carne rappresenta il primo passo critico, eseguito con dosi precise di sale naturale e spezie secondo ricette tradizionali tramandate da generazioni. Durante questa fase, la temperatura e l’umidità devono variare secondo tempi e modalità ben definite, sfruttando il clima secco e aromatico della Valtellina, che scende dalle Alpi verso la base della provincia. La graduale riduzione dell’umidità, facilitata dalla brezza alpina, permette una maturazione lenta e controllata senza necessità di additivi aggressivi.

La stagionatura naturale e il controllo della qualità

La stagionatura della bresaola della Valtellina IGP richiede almeno 6-7 settimane per le varianti più rapide, mentre alcuni produttori estendono il periodo fino a diversi mesi o anni per sviluppare profili aromatici più complessi. Durante questa fase, il Consorzio di Tutela e l’organismo di certificazione CSQA garantiscono il rispetto dei protocolli, verificando temperatura, umidità e salubrità del prodotto attraverso ispezioni periodiche. La trasformazione è irreversibile e conferisce al prodotto il colore rosso uniforme, la consistenza compatta e l’aroma caratteristico.

Le caratteristiche organolettiche della bresaola

Il risultato finale della trasformazione è una bresaola dal colore rosso brillante e uniforme, con bordi leggermente più scuri dovuti al processo di essicazione superficiale. La consistenza rimane elastica e compatta, mentre il profumo è delicato e leggermente aromatico, mai invadente. Il sapore presenta note salate moderate e una gradevole sapidità, completamente privo di asprezza, rendendola adatta al consumo diretto in fettine sottili o come ingrediente versátile in ricette raffinate.

Il profilo nutrizionale

La bresaola è celebrata come uno dei salumi più magri disponibili sul mercato, estremamente ricca di proteine ad alto valore biologico. Contiene quantità significative di ferro, sali minerali e vitamine del complesso B, proprietà che la rendono particolarmente indicata per chi ricerca leggerezza senza sacrificare il valore nutritivo. Una porzione da 100 grammi fornisce circa 32 grammi di proteine con solo 2 grammi di grassi, un rapporto eccezionale tra nutrienti che la posiziona tra i salumi più salutari.

Gli usi culinari e gli abbinamenti

La versatilità della bresaola della Valtellina consente impieghi che spaziano dagli antipasti ai piatti principali leggeri, dalle insalate ai panini gourmet e agli aperitivi. Tradizionalmente si serve in fettine sottili con un filo di olio extravergine di oliva e gocce di limone o aceto balsamico, un abbinamento che ne evidenzia i sapori delicati. È ideale anche come ingrediente in piatti freddi complessi, sandwich raffinati e snack veloci, oppure aggiunta a [pizze fredde dopo la cottura del forno].

L’origine geografica e la certificazione IGP

La bresaola della Valtellina è un prodotto protetto dalla certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta), riconoscimento che garantisce l’autenticità e il rispetto dei rigidi disciplinari di produzione europei. Questo sigillo comunitario può essere utilizzato esclusivamente dai produttori autorizzati della provincia di Sondrio, in Lombardia, dove convergono fattori geografici e climatici irripetibili. La certificazione implica che ogni fase della trasformazione, dal ricevimento della materia prima alla stagionatura finale, sia sottoposta a verifiche da parte di organismi indipendenti accreditati dal Ministero dell’Agricoltura.

Le origini storiche e la tradizione valtellinese

Le prime testimonianze letterarie della conservazione della carne mediante salagione e asciugatura risalgono al quindicesimo secolo, benché le origini di questa pratica siano presumibilmente ancora più antiche. La Valtellina ha sviluppato nel tempo una tradizione ininterrotta nella produzione di bresaola, trasformando le necessità di conservazione in un’arte culinaria raffinata. Il microclima unico della valle, caratterizzato da brezze secche e aromatiche che scendono dalle Alpi, ha reso possibile il perfezionamento di tecniche che ancora oggi rimangono segrete nelle mani dei maestri salumieri locali.

La tracciabilità e i controlli

Nonostante la materia prima possa provenire da allevamenti europei o sudamericani, la filiera completa rimane tracciabile e sottoposta a controlli certificati. Ogni lotto di bresaola della Valtellina IGP porta con sé una documentazione che attesta l’origine della carne, il produttore, le date di lavorazione e stagionatura. Questo livello di trasparenza e controllo garantisce al consumatore l’autenticità del prodotto e il rispetto dei più elevati standard qualitativi e igienici internazionali, rappresentando un valore aggiunto che giustifica il riconoscimento di eccellenza del marchio IGP su scala europea.

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