Catherine Connolly è stata eletta nuova presidente dell’Irlanda nelle elezioni del 24 ottobre 2025, non presidente del Seanad come indicato inizialmente. La politica indipendente ha vinto in una vittoria travolgente con il 63,4% dei voti, stabilendo il record di preferenze assolute nella storia elettorale irlandese con oltre 914 mila voti. Connolly, figura di spicco della sinistra progressista, è nota per le sue posizioni critiche verso la NATO e il riarmo europeo, sostenendo fermamente l’importanza della neutralità irlandese in un contesto geopolitico sempre più teso.
La sua elezione rappresenta un momento significativo per l’Irlanda, paese che storicamente ha mantenuto una tradizione di cautela rispetto agli impegni militari internazionali. Diventerà il decimo presidente della Repubblica Irlandese e la terza donna a ricoprire questa carica, dopo Mary Robinson e Mary McAleese. L’inaugurazione è prevista per l’11 novembre 2025.
La vittoria schiacciante di Catherine Connolly alla presidenza
Catherine Connolly ha conquistato la presidenza irlandese con una delle più significative vittorie nella storia elettorale del paese. Con 914.143 voti di preferenza assoluta, ha superato di gran lunga i record precedenti, dimostrando un consenso popolare straordinario per una candidata indipendente. Heather Humphreys, candidata di Fine Gael, ha ricevuto il 29,46% dei voti, mentre Jim Gavin di Fianna Fáil si è attestato al 7,18%. L’affluenza ha raggiunto il 45,8%, con un dato particolare: 213.738 voti nulli rappresentavano il 12,9% del totale, un numero senza precedenti nella storia elettorale irlandese.
La campagna elettorale e il sostegno multipartitico
Connolly ha condotto una campagna basata su un’ampia coalizione di forze politiche, ricevendo il sostegno di Sinn Féin, dei Verdi irlandesi, del Partito del Lavoro, dei Democratici Sociali e di Persone Prima del Profitto. Questo consenso trasversale, raro per una candidata indipendente, ha riflesso la crescente frustrazione verso le politiche tradizionali e l’appetite per una voce che rappresentasse le istanze della popolazione comune. Durante la campagna, ha enfatizzato temi cruciali come l’unificazione dell’Irlanda, i cambiamenti climatici, l’emergenza abitativa e la necessità di scrutinare le spese pubbliche, incluso lo stipendio presidenziale di 330 mila euro.
Il ruolo di Connolly come deputata e figura politica
Prima di candidarsi alla presidenza, Connolly aveva già ricoperto incarichi significativi nel Parlamento irlandese dal 2016. Eletta Teachta Dála (deputata) per la circoscrizione di Galway West, aveva servito come prima donna nella storia a ricoprire la carica di Leas-Cheann Comhairle (vice-presidente del Dáil) dal luglio 2020 al novembre 2024. Il suo percorso politico era iniziato come membro del Partito del Lavoro, che aveva abbandonato nel 2006 a causa di divergenze su questioni di selezione dei candidati.
Le posizioni di Catherine Connolly sulla NATO e il riarmo europeo
La nuova presidente dell’Irlanda è una figura riconosciuta per la sua critica verso la NATO e il riarmo europeo. Connolly descrive se stessa come socialista e pacifista, posizioni che si riflettono chiaramente nella sua visione delle relazioni internazionali e della sicurezza europea. La sua opposizione al riarmo non rappresenta una semplice posizione politica, ma un principio fondamentale che ha guidato la sua azione parlamentare e che continuerà a caratterizzare la sua presidenza.
La critica alla militarizzazione dell’Europa
Connolly ha ripetutamente denunciato il processo di “militarizzazione” dell’Europa, particolarmente accelerato dalle tensioni con la Russia e dall’invasione dell’Ucraina. Pur condannando fermamente l’azione russa, ha criticato anche l’approccio della NATO, descrivendo l’atteggiamento dell’Alleanza verso Mosca come “guerrafondaio”. Questa posizione, seppur controversa, riflette una preoccupazione autentica per la possibilità di escalation militare e una preferenza per soluzioni diplomatiche. La sua visione è stata descritta da Politico come spesso anti-occidentale, riflettendo una profonda diffidenza verso gli allineamenti militari tradizionali.
L’importanza della neutralità irlandese
L’Irlanda mantiene da decenni una tradizione costituzionale di neutralità nelle questioni militari internazionali, una posizione che Connolly intende preservare e rafforzare. La neutralità irlandese non è semplicemente un’assenza di coinvolgimento, ma una scelta consapevole che permette al paese di svolgere ruoli diplomatici e umanitari senza la compromissione di appartenere a blocchi militari. Connolly ha sottolineato come la neutralità rappresenti una strategia alternativa di sicurezza che non dipenda dagli Stati Uniti o dall’Alleanza Atlantica, creando spazio per l’agency politica indipendente dell’Irlanda.
Le posizioni progressiste e i temi domestici
Oltre alle questioni di politica estera, Connolly ha sostenuto fermamente posizioni progressiste su questioni domestiche cruciali, inclusa la legalizzazione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso e l’accesso all’aborto. La sua elezione a presidente rappresenta un’affermazione popolare di questi valori, particolarmente significativa considerando che molti settori conservatori della società irlandese avevano espresso preoccupazioni riguardo alle sue posizioni.
Il supporto alla Palestina e la critica a Israele
Un aspetto centrale del profilo politico di Connolly è il forte supporto alla causa palestinese e la critica verso le politiche israeliane. Ha definito Israele uno “stato genocida”, riflettendo un impegno profondo verso i diritti dei palestinesi e una critica radicale della politica estera occidentale in Medio Oriente. Questa posizione, seppur controversa in alcuni ambienti, ha trovato eco tra i settori della società irlandese preoccupati per i diritti umani globali.
L’advocacyrieraria per l’unificazione irlandese
Connolly è una sostenitrice convinta dell’unificazione irlandese, una questione centrale nel dibattito politico irlandese. La sua visione di un’Irlanda unita non rappresenta una fantasia politica ma una prospettiva che rispecchia le aspirazioni di significative porzioni della società irlandese, particolarmente tra i settori nazionalisti di sinistra.
Il contesto europeo e la significanza della sua elezione
L’elezione di Connolly avviene in un contesto europeo caratterizzato da crescenti tensioni geopolitiche e da un’accelerazione dei programmi di riarmo in molti paesi dell’Unione Europea. Mentre Germania, Polonia e altri stati europei aumentano significativamente le spese militari, l’Irlanda rimane fedele alla sua tradizione di neutralità. La presidenza di Connolly rappresenta un momento di resistenza simbolica verso la militarizzazione globale, affermando che alternative diplomatiche e strategie di sicurezza non militari rimangono possibili.
L’Irlanda e la sua posizione unica in Europa
L’Irlanda gode di una posizione geografica e politica unica in Europa, libera dagli obblighi dell’Alleanza Atlantica ma membro dell’Unione Europea. Questa peculiarità le consente di svolgere ruoli diplomatici indipendenti e di rappresentare prospettive alternative ai blocchi politico-militari dominanti. La presidenza di Connolly probabilmente rafforzerà questa dimensione, utilizzando la neutralità irlandese come piattaforma per promuovere dialogo e soluzioni non militari ai conflitti internazionali.
La formazione e la carriera professionale di Connolly
Catherine Connolly possiede una formazione straordinaria che combina competenze legali e psicologiche cliniche. Ha lavorato come psicologa clinica e avvocata, un background che le consente di comprendere profondamente le complessità sia dei conflitti psicologici che legali che caratterizzano le società moderne. È inoltre una speaker fluente dell’irlandese, una qualità importante per un presidente della Repubblica Irlandese e che riflette l’impegno verso la preservazione della cultura e della lingua nazionale.
L’elezione di Catherine Connolly a presidente dell’Irlanda rappresenta un punto di rottura simbolico nell’allineamento politico tradizionale europeo, affermando che esiste un’audience significativa per posizioni alternative sulla sicurezza, la militarizzazione e la diplomazia. La sua inaugurazione il 11 novembre 2025 segnerà l’inizio di una presidenza che promette di sfidare il consenso dominante sulla sicurezza europea, mantenendo fermi i principi di neutralità, pacifismo e ricerca di soluzioni diplomatiche ai conflitti globali.



